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Dal 2003 il Festival Echos segnala sui libretti di sala un tesoro artistico della provincia che occorre salvare, descrivendone la storia e gli interventi necessari per il recupero. Quest’anno, per la prima volta, dedichiamo questo spazio a una collezione anziché a un edificio, raccontandone molto brevemente le caratteristiche e segnalando alcune opere che necessitano di restauro.
Riteniamo che ciò possa essere utile ad aumentare la sensibilità di tutti verso il tema della salvaguardia del nostro straordinario patrimonio artistico e culturale.

Il Museo Civico di Casale Monferrato è stato inaugurato, nell’attuale sede dell’antico convento agostiniano di Santa Croce, nel 1995.
Al primo piano è ospitata la Pinacoteca con oltre duecento opere tra dipinti su tela e tavola, sculture, ceramiche e tessuti, che coprono un arco temporale dalla fine del Trecento alla fine dell’Ottocento.
Al piano terra, cinque grandi sale ospitano la Gipsoteca Leonardo Bistolfi, luogo di grande suggestione che conserva i “materiali di lavoro” dello scultore d’origine casalese, tra i maggiori esponenti del Simbolismo europeo tra Otto e Novecento. Le opere esposte documentano l’articolato percorso artistico dell’artista: dagli esordi che lo legano alle esperienze lombarde coeve della Scapigliatura fino all’elaborazione di un linguaggio proprio che troverà riscontro in numerose committenze private e pubbliche, molte di queste legate alla scultura funeraria e celebrativa.
Una sala ipogea ospita infine la straordinaria collezione etnografica – un vero e proprio unicum per rarità ed eterogeneità dei materiali – raccolta dal conte Carlo Vidua, casalese di nascita che dal 1818 ha attraversato, viaggiando, i cinque continenti.

Il Museo, in occasione del 250° anniversario della nascita di Beethoven, ha promosso, trovando in Festival Echos un importante sostenitore, il restauro di un busto-ritratto del grande compositore tedesco, realizzato da Leonardo Bistolfi.

Il concerto del 10 maggio sarà l’occasione per presentare l’opera restaurata e apprezzarne la sua alta qualità esecutiva, per poi essere inserita nel percorso espositivo della Gipsoteca.
L’opera verrà collocata accanto al ritratto del musicista Luigi Ernesto Ferraria, realizzato a carboncino dallo stesso Bistolfi, dalla cui collezione proviene il busto di Beethoven. Anche questo ritratto, da poco donato in memoria di Alberto Savio, antiquario, necessiterebbe di un intervento di restauro in modo da arrestare il naturale degrado del supporto cartaceo.
Come ogni Museo, anche quello di Casale Monferrato, non solo espone e rende fruibili le proprie collezioni al pubblico, ma ogni anno investe risorse nella conservazione del proprio patrimonio, promuovendo interventi di restauro, spesso resi possibili con il concorso di risorse private.
Così come si auspica di trovare presto risorse per realizzare il restauro del ritratto del Ferraria, si segnala un’altra opera che necessiterebbe presto di un intervento che non solo porterebbe ad arrestare il degrado della materia pittorica ma permetterebbe di valorizzare un altro artista casalese, contemporaneo di Bistolfi, che si sarebbe certamente distinto nel panorama nazionale sono non fosse morto troppo presto. Si tratta di Giuseppe Olearo, compagno di studi all’Accademia di Brera di Bistolfi: i due artisti furono certamente legati anche da un rapporto d’amicizia tanto da affidare allo scultore, all’inizio della sua carriera, la realizzazione della tomba del giovane pittore, ancora oggi conservata presso il Cimitero di Casale.

Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato 1859-La Loggia, Torino 1933)
Busto di Beethoven modello in gesso (senza data)
acquisto del Comune di Casale Monferrato, 1982