Mario Patrucco consegue la maturità scientifica nel 1962 presso il Liceo Scientifico “Palli” della sua città per iscriversi poi alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Genova. Parallelamente intraprende lo studio del violino frequentando il Conservatorio di Alessandria con Andrea Tafuri, per diplomarsi in seguito in viola sotto la guida di Carlo Pozzi (prima viola dell’orchestra Rai di Torino), proseguendo gli studi di composizione con Gilberto Bosco nel medesimo Conservatorio, dove incontra la futura moglie, la pianista Luciana Gavazza, diplomatasi brillantemente nella classe di Egle Giovine. Alla carriera lavorativa presso la Cassa di Risparmio, continua a praticare quotidianamente lo studio assiduo della viola che gli consente di mantenere per tutta la vita un elevato livello esecutivo. Frequenta così tutta la letteratura quartettistica dal Settecento ad oggi, collaborando anche nell’ultimo ventennio con il violoncellista Renzo Brancaleon, già primo violoncello della Rai di Torino e maestro della figlia Erika. Il piacere di far musica spinge Patrucco a suonare come prima viola in molte orchestre piemontesi, in formazioni cameristiche e lo colloca alla guida di importanti istituzioni musicali casalesi.
Fra di esse, l’Associazione Camt, per cui cura presso il Coro di Santa Caterina di Casale molte stagioni concertistiche sin dalla metà degli anni ’70: celebre è rimasto nella memoria dei concittadini il concerto del Quartetto Italiano.
In seguito Tere Cerutti gli chiede di succedere a Sergio Martinotti alla guida dell’Accademia Filarmonica della città (negli anni ’80 e ’90), per le cui auliche sale in oltre dieci anni cura oltre cento concerti. Sempre per stimolare la crescita della cultura musicale cittadina Patrucco promuove la nascita del Coro di Casale Monferrato, di cui è annoverato tra i soci fondatori.
Inoltre, per cinquant’anni (dagli anni Settanta sino al termine del suo cammino) Patrucco presta la sua opera come critico musicale del giornale “Il Monferrato”, per il quale scrive oltre un migliaio di recensioni ed articoli. Non v’è concerto nel Monferrato in cui non lo si trovi seduto in prima fila, pronto a tratteggiare con penna acuta non tanto la mera cronaca dell’evento, bensì una ricca recensione corredata di note musicologiche, alla cui stesura dedica ore di preparazione. Da musicista, Patrucco aiuta il lettore a meglio comprendere gli sforzi degli interpreti nell’affrontare la partitura, premiati dal piacere di far musica. Nei suoi commenti riassuntivi della stagione annuale, pubblicati sull’ultimo numero di dicembre e scritti con un grande amore per il Monferrato, si potrebbe leggere una vera e propria storia del panorama musicale casalese dell’ultimo cinquantennio.
Un’altra passione accompagna l’intera vita di Patrucco, quella della liuteria, che lo spinge a rendersi artefice di quell’importante mostra sulla collezione dei violini Stradivari appartenuti al Conte Cozio di Salabue che ha luogo a Casale nel 2005, con la relativa pubblicazione del volume “Il conte Cozio di Salabue – liuteria e collezionismo in Piemonte”, gli autori del quale gli riconoscono in controcopertina “ il merito per avere promosso l’iniziativa” . In quell’occasione si accendono i riflettori sul sindaco casalese d’epoca napoleonica, padre della moderna liutologia, come ricorda la lapide da lui fatta collocare a nome dell’Amministrazione Civica sulla facciata dell’edificio di via Mameli 5. Sin da giovane, infatti, Patrucco frequenta a Rosignano il laboratorio del liutaio Arnaldo Morano, apprendendo dal maestro molti segreti: ad esempio quelli di Stradivari, quando Uto Ughi o Salvatore Accardo portano i propri strumenti a riparare. Inizia così a costruire personalmente dieci violini, un quarto di violino dedicato al nipotino Carlo, e sette viole. Patrucco è anche attivo come musicologo. Alle sue ricerche negli archivi cittadini – oltre alla riscoperta di numerose pagine di Giacinto Calderara e di Carlo Evasio Soliva da lui personalmente proposte anche in concerto – si devono due preziosi contributi per la conoscenza della musica del territorio: stampato a Villanova Monferrato nel 1999, il libro Domenico Mombelli – cantante e compositore, la cui prima parte è costituita dal saggio di Mario Patrucco Domenico Mombelli, musicista europeo accompagnato dal fac-simile del contratto di affidamento al Mombelli (vissuto a cavallo tra Sette e Ottocento) della carica di organista civico da parte della città di Crescentino e dall’elenco cronologico della sua attività di compositore e cantante. La sua seconda fatica è il libro, pubblicato nel 2001 dalla Città di Casale Monferrato, Pietro Eugenio Luigi Hugues, gloria della musica casalese a cavallo tra Otto e Novecento.
Giulio Castagnoli